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martedì 26 agosto 2025

UNIVERSITA' CATTOLICHE - RISORSA PER LA CHIESA E PER LA SOCIETA' - it - en - fr- es


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Ricerca, fede e responsabilità:

Il valore delle università cattoliche

RESEARCH, FAITH, RESPONSIBILITY

INVESTIGACIÓN, FE, RESPONSABILIDAD

RECHERCHE, FOI, RESPONSABILITÉ

 

La sfida quotidiana delle istituzioni cattoliche non può rispondere (solo) a logiche di mercato. Esse devono fornire chiavi interpretative rimanendo ancorati ai valori di riferimento.

Il compito degli atenei è fornire chiavi interpretative 

rimanendo ancorati ai nostri valori di riferimento. 

In collaborazione con istituzioni, associazioni, imprese e la Chiesa.

 

-         di ELENA BECCALLI *

-          

In un’epoca segnata da profonde e rapide trasformazioni, le università cattoliche sono sempre più chiamate a dare un contributo di pensiero originale, facendosi interpreti delle complessità del presente e proponendo uno sguardo nuovo sulla realtà. In altre parole, università nel mondo e per il mondo. Una missione fondata sul valore dell’educazione, troppo spesso sottovalutata, ma fondamentale per formare giovani che diventino lievito di processi orientati al bene comune, alla promozione della dignità della persona, alla pace.

È innanzitutto necessario definire che cosa non deve limitarsi a essere un’università cattolica. Lo ha chiarito recentemente monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, durante l’intervento pronunciato in occasione dell’assemblea generale della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (Fiuc) in Messico. In particolare, ha sottolineato che questa non deve essere «semplicemente un’istituzione in più nel mercato globale delle idee» e tanto meno «cattolica solo per il numero di crocifissi sulle pareti o per le celebrazioni nella sua cappella». Un’università veramente cattolica – ha detto – è un luogo in cui «la ricerca della verità è in armonia con la certezza della fede».

Le università cattoliche vivono da sempre tenendo conto di questa tensione: coniugare ricerca della verità e certezza della fede. È una sfida che dobbiamo avere presente tutti i giorni.

A queste parole così limpide, aggiungerei che il processo di ricerca della verità si fonda, come in tutte le altre università, sul metodo scientifico. In tale ottica, il nostro compito è offrire metodi di comprensione della realtà, scevri da pregiudizi e costantemente sottoposti a verifica, in piena sintonia con il rigore del metodo scientifico. Nel processo educativo delle nuove generazioni adottiamo pertanto modelli orientati a sviluppare senso critico, insegnando a formulare domande di senso che guardino al futuro e stimolando gli studenti a confrontarsi con i paradigmi dominanti per proporre prospettive nuove sulla realtà. La nostra responsabilità è, cioè, formare a uno sguardo lungo e integrale. Questo è l’impegno quotidiano dell’intera comunità universitaria: offrire modelli di pensiero adeguati, ciascuno secondo la propria disciplina, con libertà intellettuale e una incessante tensione verso la verità. Un compito questo che svolgiamo in costante dialogo con la Dottrina Sociale della Chiesa. Ce lo ha ricordato papa Leone XIV durante uno dei suoi primi interventi che ha tenuto ai membri della Fondazione Centesimus annus. Per il Santo Padre la Dottrina Sociale «ci educa a riconoscere che più importante dei problemi, o delle risposte a essi, è il modo in cui li affrontiamo, con criteri di valutazione e principi etici e con l’apertura alla grazia di Dio».

Il nostro compito di educatori è fornire chiavi interpretative, rimanendo ancorati ai nostri valori di riferimento. Per farlo, ci impegniamo a lavorare attraverso alleanze strategiche per una cooperazione creativa con istituzioni, associazioni, imprese e con la stessa Chiesa cattolica. L a cooperazione creativa ritengo sia molto importante proprio anche tra le università cattoliche, nella federazione europea così come in quella internazionale. Non è infatti richiudendosi o adottando logiche competitive che esse possono realizzare la loro finalità autentica. Serve invece lavorare insieme avendo presente che le università cattoliche nel mondo contano ben 6 milioni di studenti (dati Fiuc).

Un patrimonio immenso – anche per la varietà di esperienze e di presenze - per la Chiesa e per la società civile, che attendono un contributo di pensiero dalle università cattoliche per alimentare nuovi paradigmi. In tal senso gli atenei cattolici sono chiamati a mantenere viva la propria voce nei consessi internazionali e partecipare attivamente alla trasformazione della realtà.

C’ è poi anche una questione un po’ ostica che è relativa al fatto che la cifra culturale di una università cattolica si misura sulla capacità dei docenti di trasmettere dei valori. Non sto parlando di una trasmissione strettamente pedagogica e men che meno ideologica, bensì del proposito di dare rilievo a questa dimensione. Una tensione alla formazione di donne e uomini di valore e di valori. Ecco perché ho più volte descritto l’università come uno spazio in cui il sapere si vive e si sperimenta. Un’università non solo come luogo di trasmissione del sapere ma di esperienza del sapere.

 *Rettore Università Cattolica del Sacro Cuore

 www.avvenire.it



sabato 30 giugno 2018

SCHOLAS OCCURRENTES - OLTRE L'EDUCAZIONE FORMALE - DAR VALOR A LA EDUCACIÓN INFORMAL Y AL "SERVICE LEARING"


CONCLUSO IL QUARTO CONGRESSO INTERNAZIONALE


DAR VALOR A LA EDUCACIÓN INFORMAL Y AL "SERVICE LEARING"


En Castel Gandolfo más de trescientos participantes de escuelas y universidades de más de cien naciones.Cristianos, judíos y musulmanes; rectores universitarios, docentes, pero también estudiantes, para intercambiar ideas, intercambiar experiencias, crear redes, planificar el futuro, para una universidad y una escuela al servicio de la persona, de cada persona.

UMEC-WUCT participó en el Congreso y presentó los objetivos de la Unión.

SCHOLAS OCCURRENTS

GIVE VALUE TO INFORMAL EDUCATION AND "SERVICE LEARING"

CONCLUSION OF THE FOURTH INTERNATIONAL CONGRESS
In Castel Gandolfo more than three hundred participants of schools and universities of more than one hundred nations. Christians, Jews and Muslims; university rectors, teachers, but also students, to exchange ideas, exchange experiences, create networks, plan for the future, for a university and a school at the service of the person, of each person.

UMEC-WUCT participated in the Congress and presented the objectives of the Union


IL QUARTO CONGRESSO MONDIALE DI SCHOLAS 
A Castel Gandolfo oltre trecento partecipanti provenienti da scuole e università di oltre cento nazioni. Cristiani, ebrei e musulmani; rettori universitari,  docenti, ma anche studenti, per confrontarsi, scambiare esperienze, creare reti, progettare il futuro, per un'università e una scuola al servizio della persona, di ogni persona. Anche l'UMEC-WUCT ha partecipato, illustrando le finalità dell'Unione.




 ENGLISH     ESPANOL


 È una “vocazione specifica per l’educazione informale” quella portata avanti dalla Scholas Occurrentes, il progetto educativo che Papa Francesco appoggiava quando era Cardinale e arcivescovo di Buenos Aires e che ora si è trasformata in fondazione di diritto pontificio. E a definire la loro vocazione è stato l’arcivescovo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica.
L’occasione è la presentazione del IV Congresso Internazionale delle Cattedre Scholas, dal 27 al 29 giugno a Castel Gandolfo. Il tema del Congresso è “Università e scuola. Verso un rilancio dell’università in uscita”.
Siamo contenti di far notare – ha detto l’arcivescovo Zani - che la Congregazione dell’Educazione Cattolica ha accompagnato in la Fondazione di Scholas Occurrentes, questa esperienza che è nata a Buenos Aires dall’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio”.

Ha proseguito l’arcivescovo: “Da cinque anni abbiamo colto l’originalità di questa esperienza, perché sottolinea soprattutto l’educazione informale, che si può sviluppare fuori dalle aule scolastiche, fuori dalle aule universitarie. Noi, che come Congregazione abbiamo seguito le scuole cattoliche di tutto il mondo, eravamo attenti al tema della educazione informale, ma da quando abbiamo conosciuto Scholas Occurrentes abbiamo visto che qui c’è una vocazione specifica. Si va oltre i mezzi classici, l’aula si apre, gli strumenti sono più belli e interessanti”.
Il Congresso, promosso dalla Pontificia Fondazione Scholas Occurrentes, nata a Buenos Aires per mano dell’allora arcivescovo Jorge Mario Bergoglio, si propone di utilizzare lo strumento dell’educazione al fine di promuovere cambiamenti sociali. Durante la tre giorni, docenti di 75 Università provenienti da 30 Paesi di tutto il mondo si confronteranno su innovazione educativa, sviluppo integrale sostenibile, dialogo interculturale e interreligioso.
Le cattedre Scholas approfondiscono un tema particolare ogni anno, e quest’anno il tema è quello dei rifugiati.
Il primo congresso – ha raccontato Italo Fiorin – aveva come tema ‘Università e scuola: un muro o un ponte?’. L’università non è una cittadella dove si rinchiude un sapere. L’università è invitata ad essere risorsa, la cattedra è quella del magistero di Papa Francesco”.


domenica 11 settembre 2016

University: KNOWLEDGE AND MERCY - ROME'S CHARTER 2016 - DIE CHARTA VON ROM - CARTA DE ROMA - LA CHARTE DE ROME - CARTA DI ROMA - Instrumentum Laboris

ROME's CHARTER 2016
  IN ROME THE JUBILEE OF UNIVERSITIES, 
AND OF RESEARCH CENTRES
“Knowledge, Erudition and Education” 

   The “Science of Education”, session of the International Symposium for University teachers, aims at thinking in an interdisciplinary way over the themes of Knowledge, wisdom and education, in the years of instrumental rationality, of technological development, of mass media and globalization, in which the above mentioned issues have become particularly complex.  
       Education in fact seems to face those peculiar aspects unknown even in a recent past: the teenagers’ open-mindedness towards contingency, variety of experiences and of new social relations made possible by the new media. Basically young people tend to educate themselves and to build their own identity through a “mosaic of behaviours”, using a new experiential flexibility and different communicative opportunities. On the other hand a “light socialization” is produced and there is a certain difficulty in defining in a unitary sense one’s own biography. 
     For this reason the idea of formation in the contemporary society shouldn’t be separated from those of knowledge and learning, because in the educational process you cannot give importance only to the transfer of notions, of data, of rules and of a “cold” teaching. 
     In the post modern era, University cannot be anchored to a reductionist, utilitarian vision of knowledge and be limited to a simple formal logic, but it should be the place of information and education where it is possible to ask a question “ on man’s truth” on the relation between ideals and utilities, between a general sense of knowledge and specialization, a place in which we can pursue, as Pope Francesco stated, “knowledge in the deepest sense of the word”. 
Representing UMEC-WUCT took part, the secretary general, Giovanni Perrone

THE FINAL DOCUMENT:

CONOSCENZA E MISERICORDIA
la terza missione dell'università
“Conoscenza, sapienza e formazione” 
     La Sessione “Scienze educative” del Simposio Internazionale dei Docenti Universitari (al quale hanno partecipato oltre mille rettori e docenti provenienti da tutto il mondo) è stata una significativa occasione per riflettere interdisciplinarmente sui temi della Conoscenza, sapienza e formazione, negli anni delle razionalità strumentale, dello sviluppo tecnologico, mass mediatico e della globalizzazione, nei quali tali questioni sono diventate particolarmente complesse. 
    Infatti, l’educazione sembra misurarsi con aspetti singolari ed inediti rispetto anche al passato prossimo, a cominciare da un’apertura degli adolescenti alla contingenza, alla molteplicità di esperienze e di nuove relazioni sociali rese possibili dai new media. In sostanza, il giovane tende a formarsi e a costruire la propria identità all’insegna di un “mosaico di comportamenti”, volgendo a proprio favore le nuove flessibilità esperienziali e opportunità comunicative: di contro, però, così si produce una “socializzazione leggera” e una certa difficoltà a definire un senso unitario della propria biografia. 
     A maggior ragione, l’idea di formazione, nella contemporaneità, non dovrebbe essere separata da quelle di conoscenza e di sapienza, perché non si può dare rilievo nel processo educativo solo al trasferimento di nozioni, di dati, di norme e di una “fredda” istruzione. 
    Nell’epoca postmoderna, l’Università non può essere ancorata a una visione riduzionistica, utilitaristica, della conoscenza e limitarsi soltanto ad una logica formale, ma dovrebbe essere lo spazio informativo e formativo in cui porsi la domanda “sulla verità dell’uomo”, sul rapporto tra idealità e utilità, tra senso generale del sapere e specializzazione, nel quale perseguire, come ha affermato Papa Francesco, “la sapienza nel senso più profondo del termine”.



sabato 20 agosto 2011

Benedict XVI: Young people need authentic teachers


19 August 2011
... Young people need authentic teachers: persons open to the fullness of truth in the various branches of knowledge, persons who listen to and experience in own hearts that interdisciplinary dialogue; persons who, above all, are convinced of our human capacity to advance along the path of truth......

MEETING WITH YOUNG UNIVERSITY PROFESSORS - ADDRESS OF HIS HOLINESS BENEDICT XVI

ENCUENTRO CON PROFESORES UNIVERSITARIOS JÓVENES -DISCURSO DEL SANTO PADRE BENEDICTO XVI

RENCONTRE AVEC LES JEUNES PROFESSEURS UNIVERSITAIRES -DISCOURS DU PAPE BENOÎT XVI