mercoledì 8 aprile 2015

Many children are rejected, abandoned, and robbed of their infancy and future..

THE CHILDREN ...

   ROBBED OF THEIR INFANCY AND FUTURE!

POPE FRANCIS - Wednesday, 8 April 2015 :

" .....Today we continue our reflection on children, the greatest blessing which God has bestowed on man and woman.  I wish to focus our attention on the suffering which many children are experiencing.  From the first moments of their lives, some are rejected, abandoned, and robbed of their infancy and future.  There are those who say it is a mistake to bring these children into the world, due to their fragility, and the hunger and poverty they suffer.  But children are never a mistake, and their sufferings are only reasons for us to love them even more.  Every child who begs on the streets, who is denied an education or medical care, is a cry to God.  Too often, these children become prey to criminals, who exploit them for commerce or violence.  Even in wealthy countries, they suffer due to family crises and living conditions which are at times inhumane.  In every case, their childhood is violated in body and soul.  How did Jesus respond to the children and their parents who brought them to him: “Let the children come to me… for to such belongs the kingdom of heaven” (Mt 19:14).  How beautiful the trust of these parents, and the response of Jesus!  And there are many extraordinary parents who daily make sacrifices for their children.  The Church offers her maternal care to all children and their families, and she brings them the blessing of Jesus.  May we always care for our children, not counting the cost, so that they may never believe themselves to be mistakes, but always know their infinite worth. ..... "

" ......Pensemos en los hijos no deseados o abandonados, en los niños de la calle, sin educación ni atención sanitaria, en los chicos maltratados, a los que les roban su infancia y su juventud… Es una vergüenza para la sociedad y un grito de dolor dirigido directamente al corazón del Padre.
Un niño nunca puede ser considerado un error. El error es del mundo de los adultos, del sistema que nosotros hemos construido, que genera bolsas de pobreza y violencia, en las que los más débiles son los más perjudicados. Los niños son responsabilidad de todos: los padres no deberían sentirse solos en su tarea. La estabilidad social y la promoción de la familia, la ausencia de delincuencia y la posibilidad de un trabajo digno… contribuyen, sin duda, a asegurarles un hogar. Tratándose de los niños, ningún sacrificio es demasiado costoso. Entendamos bien esto: Con los niños no se juega.
Podemos estar seguros de que Dios no se olvida de ninguno de sus hijos más pequeños: sus ángeles están viendo continuamente su rostro en el cielo. Jesús los trató con especial predilección, imponiéndoles las manos y bendiciéndolos; además dijo que, de ellos y de los que se hacen como ellos, es el Reino de los cielos. La Iglesia, por su parte, siempre ha transmitido a los niños y a sus familias la bendición del Señor, poniéndose a su servicio con solicitud maternal y defendiendo con decisión sus derechos......." 

" ..... Chers frères et sœurs, nous avons déjà parlé du grand don que sont les enfants. Aujourd’hui, nous devons aussi parler de la « passion » que beaucoup d’entre eux vivent, parce que refusés, abandonnés, privés de leur enfance ou de leur avenir. Tous ces enfants sont un cri qui monte vers Dieu et accuse le système que nous avons construit. Ils sont la proie de délinquants qui les exploitent ou les entrainent à la violence. Dans les pays riches, beaucoup d’enfants vivent des drames à cause de la crise de la famille, du vide éducatif et des conditions de vie parfois inhumaines. Mais aucun d’eux n’est abandonné du Père des Cieux. Aucune de leurs larmes n’est perdue. Grâce à Dieu, ceux qui ont de graves difficultés trouvent souvent des parents extraordinaires, prêts à tous les sacrifices. Nous ne devons pas les laisser seuls, mais les accompagner. Aux familles et aux enfants, l’Église porte la bénédiction de Dieu, sa tendresse maternelle. Quand il s’agit des enfants qui viennent au monde, aucun sacrifice des adultes n’est trop grand pour qu’aucun d’eux ne puisse penser être une erreur, ne rien valoir. Si la société faisait sienne ce principe, beaucoup lui serait pardonné !..... "

" .... Tanti bambini fin dall’inizio sono rifiutati, abbandonati, derubati della loro infanzia e del loro futuro. Qualcuno osa dire, quasi per giustificarsi, che è stato un errore farli venire al mondo. Questo è vergognoso! Non scarichiamo sui bambini le nostre colpe, per favore! I bambini non sono mai “un errore”. La loro fame non è un errore, come non lo è la loro povertà, la loro fragilità, il loro abbandono – tanti bambini abbandonati per le strade; e non lo è neppure la loro ignoranza o la loro incapacità – tanti bambini che non sanno cosa è una scuola. Semmai, questi sono motivi per amarli di più, con maggiore generosità. Che ne facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti dell’uomo e dei diritti del bambino, se poi puniamo i bambini per gli errori degli adulti?
Coloro che hanno il compito di governare, di educare, ma direi tutti gli adulti, siamo responsabili dei bambini e di fare ciascuno ciò che può per cambiare questa situazione. Mi riferisco alla “passione” dei bambini. Ogni bambino emarginato, abbandonato, che vive per strada mendicando e con ogni genere di espedienti, senza scuola, senza cure mediche, è un grido che sale a Dio e che accusa il sistema che noi adulti abbiamo costruito. E purtroppo questi bambini sono preda dei delinquenti, che li sfruttano per indegni traffici o commerci, o addestrandoli alla guerra e alla violenza. Ma anche nei Paesi cosiddetti ricchi tanti bambini vivono drammi che li segnano in modo pesante, a causa della crisi della famiglia, dei vuoti educativi e di condizioni di vita a volte disumane. In ogni caso sono infanzie violate nel corpo e nell’anima. Ma nessuno di questi bambini è dimenticato dal Padre che è nei cieli! Nessuna delle loro lacrime va perduta! Come neppure va perduta la nostra responsabilità, la responsabilità sociale delle persone, di ognuno di noi, e dei Paesi. ....." 

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